19 marzo 2019 Pensieri, forse un poco sconnessi, dei papà, di tutti i papà, di molti papà, forse di alcuni, certamente di uno. * La tua infanzia. … mi avvicinavo, ti guardavo. Non mi sembrava vero, eri tu, proprio tu, piccolo, così piccolo capace di strappare un amore mai provato. … mi avvicinavo, ti parlavo. Raccontavo e sussurravo, di vita, di speranze, di preghiere, ti dondolavo e ti abbracciavo cercando, proteggendoti, di portarti “fino a qui”. … mi avvicinavo, ti sostenevo, per darti i “colori della vita”, in silenzio con gli sguardi e gli occhi commossi. … mi avvicinavo, ti ho incontrato. Lì, proprio lì… nel posto più difficile da raggiungere, quello nel quale si rischia di non andare mai in fondo, ecco, un poco più giù, dove ci sei tu, dove solo tu sai, dove senti, dove vivi, dove soffri, dove ridi, dove c’è il tuo profumo, i tuoi colori, nel profondo del tuo cuore, dove sgorga la tua parte più bella quella più vera, quella speciale, quella di cui mai dovrai dimenticare la strada quella a cui potrai sempre tornare. Sempre. Grazie figlio mio!

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19 Marzo 2019

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